Dopo anni in cui Staffolo per me rappresentava racconti leggendari da parte di coloro che vi avevano partecipato finalmente quest'anno ho potuto esserci di persona. La bellezza dei paesaggi marchigiani e la calorosa accoglienza degli amici di Staffolo non c'era dubbio che non avrebbero deluso e questo calore ha compensato la carenza di quello atmosferico che è un po' mancato...
Qualche critica mi sento di muoverla invece a come ci approcciamo noi ad un evento di questo genere. La mia impressione è che musicalmente partecipiamo con scarso entusiasmo, sempre pronti a trovare una "scusa o giustificazione" al fatto che altri fanno meglio di noi, anziché prenderli come stimolo per provare a fare qualche cosa in più. A volte ho l'impressione che viviamo in un dolce tepore, che il nuovo ci spaventi. Non ho visto purtroppo la banda di Darfo partecipare con l'orgoglio che una manifestazione come questa richiedeva; non ho percepito che andassimo a Staffolo con l'intenzione di "impressionare" il pubblico presente. Noi ci andiamo, suoniamo meglio che possiamo e vada come vada. Non era necessario essere meglio degli Spagnoli o dei Portoghesi, non era una competizione e non avremmo potuto competere. Fortunatamente l'entusiasmo che a mio modesto parere manca in banda lo vedo invece nella banda giovanile, i loro discorsi sono carichi di paura prima di un concerto, di una paura positiva ricordo dei tempi lontani per noi anzianotti che adesso prendiamo le cose un po' alla "vada come vada, sarà un successo". Abbiamo bisogno di stimoli, e l'ossigeno musicale respirato a Staffolo può essere di grande aiuto. Concludo con un sincero ringraziamento agli amici che ci hanno ospitato e a Sara che ancora una volta lavorando in silenzio si è sobbarcata l'onere organizzativo di tutta la trasferta.
Lorenzo
1^ volta a Staffolo