dopo aver partecipato a 20 concerti augurali da suonatore mi sono goduto con un po di curiosità il concerto augurale da spettatore....
purtroppo mi sono perso la prima parte e sono entrato in sala solo all'inizio del pezzo con Magri al violino. Quindi la mia valutazione è relativa alla seconda parte
alcune considerazioni:
1) ero in piedi in fondo alla sala e devo dire che con un po' di sorpresa ho rilevato una buona acustica: si sentivano bene i bassi, i clarinetti e i flauti non erano troppo invadenti (si sa io prediligo i suoni medio- bassi), il saxofoni si sentivano bene (vedi il solo di Giacomino che emergeva bene) e le trombe non sovrastavano. FOrse erano un po' sacrificate le percussioni , ma nei pezzi dove dovevano emergere si sono sentite.
2) ho notato una maggiore attenzione ai colori; ho sentito dei bei forti e dei delicati piano.
3) ho apprezzato l'intonazione complessiva del gruppo
4) se errori ce ne sono stati non sono stati percepiti dall'ascoltatore che non conosceva la partitura. ( io non mi sono accorto del salto del ritornello nel pezzo con il violino)
5) dopo una iniziale perplessità ho capito e compreso la scelta delle presentazioni. Avete fatto bene a cambiare stile. le presentazioni classiche risultano essere normalmente dei sonniferi. In questo caso le citazioni hanno spiazzato l'ascoltatore e stimolato maggiore attenzione ( all'inizo anche io ho pensato: ma cosa stanno dicendo???.....). Bene!
6) mi e' piaciuto il programma (ovviamente con riferimento al secondo tempo del concerto) e il contenimento della durata massima (2 ore complessivamente sono già anche troppo). Un conctorno piu' sobrio rende onore alla musica che deve essere la protagonista
Mi rendo conto che dare giudizi da suonatore e da spettatore è assolutamente diverso. Da suonatore si è portati a trovare sempre qualcosa che non va, da spettatore ci si gode solo il concerto (forma e contenuto).
Personalmente sono stato positivamente sorpreso, mi aspettavo un concerto piu' pesante, lungo , con tempi morti, e con repertorio piu' classico.
concerto augurale
ciao a tutti
dopo aver partecipato a 20 concerti augurali da suonatore mi sono goduto con un po di curiosità il concerto augurale da spettatore....
purtroppo mi sono perso la prima parte e sono entrato in sala solo all'inizio del pezzo con Magri al violino. Quindi la mia valutazione è relativa alla seconda parte
alcune considerazioni:
1) ero in piedi in fondo alla sala e devo dire che con un po' di sorpresa ho rilevato una buona acustica: si sentivano bene i bassi, i clarinetti e i flauti non erano troppo invadenti (si sa io prediligo i suoni medio- bassi), il saxofoni si sentivano bene (vedi il solo di Giacomino che emergeva bene) e le trombe non sovrastavano. FOrse erano un po' sacrificate le percussioni , ma nei pezzi dove dovevano emergere si sono sentite.
2) ho notato una maggiore attenzione ai colori; ho sentito dei bei forti e dei delicati piano.
3) ho apprezzato l'intonazione complessiva del gruppo
4) se errori ce ne sono stati non sono stati percepiti dall'ascoltatore che non conosceva la partitura. ( io non mi sono accorto del salto del ritornello nel pezzo con il violino)
5) dopo una iniziale perplessità ho capito e compreso la scelta delle presentazioni. Avete fatto bene a cambiare stile. le presentazioni classiche risultano essere normalmente dei sonniferi. In questo caso le citazioni hanno spiazzato l'ascoltatore e stimolato maggiore attenzione ( all'inizo anche io ho pensato: ma cosa stanno dicendo???.....). Bene!
6) mi e' piaciuto il programma (ovviamente con riferimento al secondo tempo del concerto) e il contenimento della durata massima (2 ore complessivamente sono già anche troppo). Un conctorno piu' sobrio rende onore alla musica che deve essere la protagonista
Mi rendo conto che dare giudizi da suonatore e da spettatore è assolutamente diverso. Da suonatore si è portati a trovare sempre qualcosa che non va, da spettatore ci si gode solo il concerto (forma e contenuto).
Personalmente sono stato positivamente sorpreso, mi aspettavo un concerto piu' pesante, lungo , con tempi morti, e con repertorio piu' classico.
Veramente bravi!