04 Pensiero di Leonardo Andrea Lucchi, 32 mesi, trascritto dalla mamma

C iao sono Leonardo e la mia mamma Paola suona nella Banda. Lei suona il flauto ed è molto brava. Il flauto è un bastone color argento con dei tasti che si muovono. Si suona storto (la mamma dice che per questo viene detto “traverso”) soffiando in un buchetto. Io l’ho provato ma non usciva un bel suono come quando lo suona la mamma, o le sue amiche (perché ci sono altre signore che suonano il flauto nella banda, sono tante!). Un giorno ho visto il flauto anche alla televisione, era molto bello, luccicava tantissimo. Era insieme allo strumento che suona Eleonora, il corno. Quello è ancora più bello del flauto, è più grande e tutto d’oro (ma la mamma dice che è solo il suo colore, non è d’oro ma di ottone)

Se devo essere proprio sincero, però, più ancora del flauto a me piace… la batteria! Nella banda hanno dei tamburoni e anche dei piatti. Qualche volta le mie amiche Carmen e Sara e anche il mio amico Diego mi lasciano suonare con le loro bacchette lunghe lunghe. E’ bellissimo.

A casa anch’io ho il mio tamburo. Il nonno me ne aveva regalato uno bellissimo, ma io l’ho rotto. Allora la mamma mi ha detto di usare una scatola in latta. Io prendo il mio registratore, metto la cassetta e, quando la banda suona, suono anch’io! I miei amici, Orsetto, Pippo, Pandino (nota della mamma – i peluches) mi ascoltano e battono le mani.

Quando la mamma va a suonare la domenica mattina, indossa una giacca speciale con uno stemma. Lei la chiama “divisa”. Allora io voglio andare con lei, così potrò ascoltare la musica.

In banda sono tutti amici e organizzano anche cose divertenti insieme. Per esempio questa estate siamo andati alla casa di Massimo (suona la tromba!) dove c’è un bel prato. Poco tempo fa siamo andati alla casa di Armida (è simpatica) e Nicola. Hanno cucinato le castagne e Nicola indossava un bel paio di guanti e poi ha rovesciato il pentolone per terra. Che disastro! E c’erano tanti bimbi, Lorenzo e Alessia che sono più piccolini di me, e Michela e Lorenzo grandi (hanno un gioco bellissimo, un computer con immagini in movimento). E poi c’è Alessandro, ma lui è ancora nella pancia della sua mamma (non ho ancora ben capito questa cosa come funziona, devo chiedere meglio). Una sera invece siamo andati proprio nella casa dove si suona (nota della mamma – alla sede di via Quarteroni) e abbiamo cenato insieme ai nostri amici e io ho fatto tantissime corse con Cristian, Luna e Alessia.

Certo, qualche volta mi viene da piangere perché la mamma va a suonare e non può portarmi con sé. Ma io resto con papà, lui dice che il venerdì sera (credo la mamma faccia le “prove”, non so bene cosa significhi) è la nostra serata tra uomini , e va bene così.

A me la banda piace. Piace così tanto che quando salgo in macchina voglio sempre ascoltare il Cd con la sua musica. Non la radio, il Cd della banda, sempre, sempre. Ogni tanto la mamma guarda  papà e dice “Ho creato un mostro” – ma voi, sapete cosa vuol dire?

 

Paola Galli