La scalata dalle retrovie, per me, è un susseguirsi di emozioni che arrivano quando meno te lo aspetti. Nel nostro sistema bandistico di solito tra le sezioni di strumenti in cui i musicanti sono molto numerosi, per convenzione essi vengono suddivisi in primi, secondi, terzi ecc. Di solito i primi sono quelli con maggiore esperienza, seguiti dai secondi, terzi e così via. Quando si viene promossi di grado, come per noi clarinetti, dal mio personale punto di vista, è un impulso dato dal maestro che apprezza le tue doti e ti vuole dare maggiore fiducia. Questa scalata però inizia molto tempo prima dell’entrata nella banda grande, comincia nella banda giovanile dove già alcuni strumenti come ad esempio noi clarinetti siamo suddivisi in primi e secondi, e già lì quando sono diventato clarinetto primo è stata una sensazione magnifica perché mi sentivo molto più sicuro di me, credevo ancora di più nelle mie capacità, e questo mi spinse ad incrementare gli studi nel suonare. Volevo dimostrare alla Maestra Renata che non si sarebbe pentita di avermi dato le parti da primo. La stessa cosa mi è successa quando Vittorio fece entrare me ed altri miei amici nella banda madre. La prima volta che partecipai alle prove della banda ho fatto molta fatica a seguire gli altri musicanti nelle varie parti, e questo fatto mi spinse a migliorarmi ancora di più, mi sentivo sempre più coinvolto e sempre più appassionato, non passava prova che non imparassi cose nuove su come si suona e tecniche per suonare sempre meglio. Quando il maestro Vittorio mi chiamò e mi disse che avrei suonato le parti da secondo mi sentii premiato e felicissimo, ero soddisfatto del livello che avevo raggiunto, finalmente avevo capito che tutto il tempo che credevo di aver perso suonando per ore e ore non erano state vane, anzi ora ero stato premiato proprio per l’impegno che avevo dimostrato nello studio. Adesso sono clarinetto secondo, ma la mia scalata deve ancora finire perché ora c’è quel gradino a cui molti aspirano, diventare clarinetti primi, essere al vertice dei clarinetti. Per cercare di raggiungere questo fine ora provo e riprovo sempre più di frequente e rimango nella speranza che un giorno Vittorio mi dica “prendi la parte da primo”. Certo dovrò aspettare molto, ma sono sicuro che se continuerò ad impegnarmi, a provare e riprovare scoprendo sempre cose nuove su come suonare un giorno riuscirò ad arrivare tra i clarinetti primi.
Alberto Soardi
SENZA L'ARTE L'UOMO RESTEREBBE CIECO A SE STESSO, AL PROPRIO MONDO INTERIORE. LA MUSICA TRA TUTTE LE ARTI ESALTA L'ARMONIA UNIVERSALE E SUSCITA LA FRATERNITà DEI SENTIMENTI AL DI LA' DI TUTTE LE FRONTIERE:ESSA PER SUA NATURA PUO' FAR RISUONARE INTERIORI ARMONIE,SOLLEVA INTENSE E PROFONDE EMOZIONI, ESERCITA UN POTENTE INFLUSSO CON IL NUOVO INCANTO. LA MUSICA E' UNO STRUMENTO DI VERA FRATERNITA', AIUTANDO A SUPERARE DISCRIMINAZIONI E FRONTIERE. Karol Wojtyla |