"Signore e Signori buonasera e benvenuti al concerto della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme". Quante volte ho aperto una serata con questa frase? E chi le conta più! Forse la fantasia non è il mio forte, ma quale migliore formula di saluto per il nostro affezionato pubblico? Una storia a parte sono i contenuti però. Infatti, forse non tutti si rendono conto che il vero "lavoro" della presentatrice della Banda non è tanto prendere in mano il microfono (che di per sé non è poi così facile come potrebbe sembrare, ma di questo magari parlerò oltre) ma trovare informazioni su un pezzo e cercare di organizzarle in modo semplice ma accattivante. Perché il pubblico che viene ai nostri concerti è eterogeneo e non sempre preparato musicalmente. La presentazione deve intrigare e coinvolgere, incuriosire verso quanto si andrà ad ascoltare... ben vengano perciò curiosità sull'autore, elementi sulla genesi dello spartito e riagganci ad utilizzi commerciali come in film o pubblicità. Una analisi musicale troppo approfondita potrebbe invece annoiare anche se, in certi contesti, non va rifuggita. Compito dello speaker è infatti, tra gli altri, capire quando allungare, quando stringere, quando inserire determinate informazioni o quando è meglio troncare. Non è solo una questione di tempi ma anche di "target" cioè del destinatario del messaggio. Una cosa è un concerto ad una Festa Popolare o ad una Sagra gastronomica, un'altra il Concerto Augurale. E lo stesso dicasi per la voce, le battute, gli intervalli temporali fra un pezzo e l'altro. Perché anche la persona più spigliata davanti ad un microfono si intimidisce, lo posso proprio garantire! Con il tempo ho imparato che le gaffes non sono il pericolo peggiore, anzi, certe volte divertono e animano la serata. E' la noia da evitare, gli sbadigli in agguato, la sonnolenza strisciante. E non è importante solo quello che si dice ma anche come lo si dice. Il momento più imbarazzante della mia "carriera" da presentatrice? Parlare davanti al pubblico di Segromigno in Monte (LU) con un terribile accento bresciano che avrebbe fatto sprofondare anche il più coraggioso! Ma, anche qui, l'esperienza mi ha insegnato che la prima qualità di chi presenta è la sicurezza: andare avanti sempre e comunque. E su questo chi mi conosce è certo: se comincio a parlare, chi mi ferma più?
Paola Galli