Nei giorni 23, 24, 25 aprile ci siamo recati per la seconda volta ad Herrenber, in Germania, per il gemellaggio con la Stadtkapelle locale; li attendiamo nella nostra cittadina per il nuovo anno che sta per incominciare. Mi sembra ora opportuno mettere a fuoco ed analizzare più a fondo quello che è stato l’avvenimento più rilevante di quest’anno per la nostra associazione: LA PRIMA FESTA POPOLARE
Il lavoro per l’organizzazione di una festa di questo genere è notevole, considerando che tutti noi eravamo alla prima esperienza lasciamo a voi pensare quali e quanti siano stati i nostri problemi. Cogliere, ad esempio, i giorni ideali per attuare questa festa, organizzare la raccolta dei materiali indispensabili, darsi da fare per proporre premi interessanti per la lotteria e, non ultimo, il luogo ottimale dove allestirla. Quest’anno la decisione del comitato organizzativo (nel quale vi erano, oltre ad alcuni di noi, molte persone esterne che hanno dato la loro preziosa disponibilità) è ricaduta sul piazzale interno dell’ex convento in via Quarteroni; non solo perché, vicinissimo alla nostra sede, ci dava la possibilità di appoggiarci per ogni evenienza, ma anche perché, essendo questa iniziativa appena nata, si voleva usare uno spazio né troppo ristretto, né tanto meno dispersivo. Sabato sera 3 luglio, tutto era pronto. Eravamo tutti contenti perché il lavoro di alcuni mesi stava per dare un risultato, per noi sicuramente positivo (nessuno voleva credere neanche lontanamente che avrebbe potuto essere un fiasco). Abbiamo toccato con mano la reale difficoltà che esiste nel gestire una festa di questo genere, chi ne ha esperienza lo sa meglio di noi, e come tanto facilmente si possono commettere degli errori. Sì, è vero, ci sono stati anche dei disguidi, ma fortunatamente non hanno causato problemi alla gente che vi ha partecipato. Domenica sera 4 luglio, alla fine della festa, la felicità di aver raccolto tanti pareri positivi, e gli stimoli perché questa iniziativa potesse ripetersi ci risollevava da due giorni di intenso lavoro. Sebbene questa festa abbia richiesto tanta partecipazione, sia da parte dei musicanti che da parte di persone esterne, siamo contenti di essere riusciti a raggiungere gli scopi che ci eravamo prefissati: coinvolgere sempre più persone attorno alla realtà della banda (che non è solo musica ma anche momento di socializzazione) e, contemporaneamente, realizzare dei guadagni utilissimi per la nostra associazione.
Gabossi Daniele