80 La tradizione dei concerti augurali

Ogni anno, a dicembre, la Banda tiene il consueto concerto augurale per tutta la cittadinanza. Per tradizione questo appuntamento si è sempre tenuto a Darfo, nel Teatro San Filippo ma, già dall’anno della ristrutturazione di tale complesso, fummo costretti a cambiare sede: nel 1995 tenemmo il concerto nel Salone Igea delle Terme di Boario ma dal 1998, soprattutto per problemi di capienza della suddetta sala, il concerto augurale si svolge presso il Palazzo Congressi di Boario.
    Il concerto augurale è certamente l’appuntamento centrale dell’anno bandistico ed un grande impegno per i musicanti (che si occupano interamente anche della scenografia del palco e della sala, come dei piccoli omaggi che vengono sempre offerti al pubblico).
    Infatti presentiamo ogni anno un programma completamente nuovo, e spesso piuttosto difficile. Dal 1992, decimo anno di direzione del maestro Vittorio Alberti, nel programma viene inserita una partitura eseguita dalla Banda proprio dieci anni prima. Visto il rapido ricambio di strumentisti e la giovane età di molti di essi, tali partiture risultano spesso del tutto nuove per la maggior parte dei ragazzi. Nel 2002, ventesimo anno di direzione, fu ripescato anche un brano suonato dalla Banda di Darfo nel concerto augurale di venti anni prima. Tale partitura, a maggior ragione, risultava sconosciuta praticamente a tutti, visto che la gran parte dei musicanti nel 1982 non era neppure nata!
    Dal 1991, inoltre, il concerto augurale vede la partecipazione della Banda Giovanile che, nella pausa del programma ufficiale, esegue tre o quattro brani, semplici ma orecchiabili. Al termine del concerto viene sempre offerto un lauto rinfresco a cui tutto il pubblico è invitato.
    Come già detto, questo è per noi l’evento centrale dell’anno, ed ogni anno cerchiamo di fare in modo che il nostro pubblico trascorra una serata piacevole, divertente e … alternativa.
    Naturalmente risulterebbe noioso enumerare le partiture suonate ogni anno, ma qualcuna è veramente degna di essere ricordata.
    Nel 1992 volemmo caratterizzare il programma con un significativo filo conduttore: in occasione del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America, ricreammo infatti l’atmosfera di un viaggio in giro per il mondo, partendo dall’Italia, idealmente passando per la Spagna, l’ America, il Giappone, Singapore per finire addirittura su Giove.
    L’anno 1994 segnò la prima collaborazione con Vittoria Vitali, ex musicante ora brillante soprano: con lei avemmo il piacere di eseguire “Saharian dream”, e poi nel 1996 “My Way” di Frank Sinatra e nel 1998 “Oscar for Amnesty” (in cui non cantava, ma “narrava”). Nel 1995 presentammo tra le altre partiture “Echi Camuni”, una trascrizione operata dal nostro maestro di canzoni popolari della Vallecamonica. Questo brano prevedeva numerosi assolo del corno alpino, strumento prestatoci da un musicante di Vilminore, e che il nostro Danilo Alberti dovette industriarsi ad imparare a suonare.
    Lo stesso anno, inoltre, presentammo “Divertimento No. 1″ brano per fisarmonica e Banda. Nel 1996, dopo una stagione estiva che aveva visto l’unione musicale della nostra Banda e del Coro Vallecamonica del Gruppo A.N.A. di Darfo, anche durante il concerto augurale vi fu una collaborazione, centrata su brani soprattutto natalizi.
    Nel 1997 il pezzo forte della serata fu “Warszaw Concerto” per pianoforte e banda.
    Nel 1999 creammo invece il nostro concerto estrapolando i brani che avevamo preferito tra quelli presentati dalla sei bande straniere che ci avevano onorati della loro presenza a Darfo durante il raduno “Musica senza Frontiere”.
    Nel 2001 ebbe particolare rilievo “Euphonium Concerto”, suggestiva partitura per euphonium  banda. Nel 2002 sperimentammo un brano di musica aleatoria: “Dinosaurs” prevedeva, durante l’esecuzione, che i musicanti dovessero anche cantare, battere le mani e pestare i piedi, suonare bicchieri di cristallo e vari strumenti alternativi (tra i quali uno proveniente dalla cultura aborigena australiana) e fare emettere “versi” bizzarri agli abituali e tradizionali strumenti.
    Il pubblico ci guardava un po’ sconcertato, ma alla fine fu generoso con gli applausi. Insomma ogni anno cerchiamo di fare del nostro meglio e la massiccia affluenza di pubblico ci incoraggia certamente a continuare.