"Italianità, pregio o difetto"
Molte volte in questi ultimi anni di continui scambi e contatti con varie realtà musicali, bandistiche e non, dei vari paesi europei mi sono trovato a riflettere sul diverso modo di noi italiani di “vivere” anche la musica. La prima volta penso sia stata ai corsi di direzione quando il maestro Jo Conjaerts ci descriveva la realtà della banda in Olanda. In seguito, con il gemellaggio di Herrenberg, parlando con l’attivissimo presidente Schwenk e il maestro Wunder ho potuto ammirare la loro capacità di organizzare la banda, la sede e la scuola di musica.
Dentro di me dicevo: “Chissà che risultati se noi riuscissimo ad essere meno improvvisatori e più organizzati……”. L’ultima volta in ordine di tempo è stata ad Adro (BS) il 22 ottobre nella bellissima sede della banda locale dove la ABMB (Associazione Bande Musicali Bresciane) ha organizzato un interessantissimo “masterclass” per tromba tenuto da Bruno Nouvion, insegnate al conservatorio municipale “X Arrondissement” di Parigi. Seguendo le lezioni pensavo “Se tutti i ‘miei’ strumentisti arrivassero ad avere una buona padronanza (staccato, legato, tecnica, intonazione, fraseggio ecc….) dello strumento come si ottiene con questi studi” lascio continuare alla vostra immaginazione.
Passata la virtuale sbornia di perfezione mi si insinuava un dubbio atroce: e se fosse stato proprio questo modo di agire e di risolvere i problemi all’ultimo minuto che ci ha fatto sviluppare la nostra proverbiale fantasia e la capacità di superare le situazione impreviste.
Il Maestro
Vittorio Alberti