02 Arrivederci alla prossima ......

Chi ha letto semibreve dal 1992 ad oggi, non può non sapere del legame forte e profondo che la nostra banda ha con Diego Ducoli; suonatore fin da tenerissima età, sono sempre state presenti in lui virtù come l'amicizia (quella vera), la solidarietà, la disponibilità e la simpatia.

Da quattordici anni lui però non è più tra le fila della banda ma bensì missionario laico (da qualche anno con moglie e prole) in Brasile. Questa estate abbiamo avuto la fortuna di averlo con noi per alcuni mesi, e seppure pieno di appuntamenti per il volontariato, spesso ci ha fatto visita e pure partecipato attivamente alle nostre attività. Molti ragazzi della banda, i più giovani e non sono pochi, non hanno avuto la fortuna di conoscerlo ai tempi, quando in prima fila suonava il flauto, ma hanno sentito spesso parlare di lui da noi veterani che abbiamo dentro un ricordo indelebile della sua presenza; chi di noi non ricorda infatti con piacere i suoi racconti, la sua semplicità in ogni cosa che faceva, la disponibilità sempre e comunque con chiunque, il suo lavoro affinchè ciò che si faceva fosse fatto nel migliore dei modi; fu sua infine l'idea di tenere una agenda dove annoverare ogni serata, servizio, concerto o festa fatta dal nostro gruppo.

Mercoledì 26 ottobre, per salutarlo visto che sarebbe partito pochi giorni dopo, abbiamo organizzato una cena in suo onore aiutati dal Mato Grosso; preceduta dalla S.Messa dove don Marco ha ricordato molto bene l'importanza delle nostre opere rivolte al prossimo (e ancor più quelle di coloro che ne dedicano generosamente la vita), è seguita una cena molto semplice nella nostra sede, proprio per testimoniare a lui e alla sua famiglia, la nostra gratitudine per ciò che loro sono e fanno. Semplice come lui.
Alla fine della serata abbiamo affidato a lui un offerta, come tutti gli anni usiamo fare, un modo per contribuire anche noi alle opere materiali che Diego e gli altri con lui riescono a realizzare per migliorare la vita della sua gente.

Che bello vederlo e "sentirlo" suonare con noi in quelle che noi definiamo "Le Manfrine", cioè quei pezzi allegri che concludono spesso le nostre serate; sono canzoni e balli della nostra terra con i quali noi suonatori vogliamo rallegrare la compagnia e in questo caso ricordare a Diego le sue origini. Non vi dico la gioia di vedere la moglie Rozilda a ballare sulle note di Piemontesina.
E che dire di Paolo e Mario: tutta la serata l'hanno trascorsa a provare e riprovare tutto il reparto delle percussioni (per fortuna noi eravamo in un altro salone!).

Molti di noi sono grati e felici di poterlo incontrare, se pure per poco tempo, ogni tre anni, e vi posso garantire che è un orgoglio poter dire di conoscere persone semplici, trasparenti ed intelligenti come Diego. Seppure i suoi racconti di ciò che fa e vive in Brasile siano racconti di miseria e disperazione, in lui possiamo sempre percepire una profonda fede, fonte di speranza e fiducia sul futuro, affidando questa realtà al Padre Celeste e confidando nel suo aiuto caritatevole.

E quando questo non basta ecco che allora intervengono persone come Diego, e tanti altri come lui, che decidono volontariamente di abbandonare il lusso e le comodità del nostro paese per abbracciare queste persone così lontane, così diverse e così meno fortunate di noi.

A Diego e alla sua famiglia
un immenso grazie

da tutta la Banda di Darfo