06 Le 10 regole del buon Consigliere ....

Statuto e regolamento della Banda Cittadina definiscono quali sono i ruoli del consiglio direttivo, funzionamento, modalità di elezione dei membri che lo compongono, ecc. Tutti aspetti "tecnici", ma vi assicuro che da nessuna parte ho trovato scritto "come si diventa un buon consigliere"; questa è una lezione che va imparata sulla propria pelle (a suon di insulti da parte dei vari musicanti scontenti dell'operato svolto!). Personalmente avevo già fatto parte del gruppo in carica 8 anni fa, ma allora ero molto piu giovane e, fortunatamente, erano persone più mature ed esperte a "tirare", io mi limitavo a "stare a ruota". I nuovi membri del direttivo, tranne qualche riconferma dal vecchio mandato, sono per lo più giovani e alla prima esperienza in questo campo. Proverò quindi ad elencare quali possono essere i punti di forza per operare al meglio durante l'ambita carica di Consigliere della Banda Cittadina. Capacità di coinvolgere gli altri: il compito del consiglio dovrebbe essere quello di coordinare le attività che la banda deve svolgere, attività che andrebbero portate avanti tutti assieme. A volte l'impresa più ardua è proprio quella di riuscire a coinvolgere il resto dei musicanti a partecipare e a dare una mano, anche nei lavori più semplici e manuali. Il nostro gruppo deve fare da guida, ma i risultati bisogna raggiungerli tutti assieme, altrimenti rischiano di essere risultati importanti solo per alcuni. Più sono le persone che si danno da fare, che partecipano con fervore alla vita associativa, tante più iniziative si riuscirà a portare avanti! Dare il buon esempio: questa è una delle regole scritte nello statuto. Ci si mette tutta la buona volontà del mondo, poi, se ci si riesce davvero fino in fondo, in tutto e per tutto, si rischia di essere dei Santi, nella vita, non alla banda; a questo punto sarà facile anche essere degli ottimi consiglieri. Capacità organizzativa: all'inizio di ogni mandato, ci si divide un po' il lavoro in base alle attitudini di ognuno. Nessuno ha frequentato una scuola specifica per gestire la banda, ma se si fa del proprio meglio, oltre a qualche inevitabile brutta figura, si portano a casa anche dei bei risultati. E' importante, quando ci si divide i ruoli, cercare di occuparsi di attività per le quali si è portati, così si andrà a svolgere un lavoro che risulta abbastanza naturale (coerentemente nella vita mi occupo di contabilità e svolgo il ruolo di tesoriere!). Saper accettare le critiche: che a qualcuno non vada bene una decisione, che non piaccia come si è gestita un'iniziativa, che ci sia qualche cosa che non va, è scontato, bisogna cercare di non prendersela troppo e sapere già in partenza che le critiche, e fortunatamente a volte anche qualche complimento, non mancheranno. Idee nuove: credo che ognuno debba dare una qualche miglioria nella gestione, un'idea per un concerto, un modo più valido di portare avanti le attività, uno stimolo per coinvolgere, ognuno lascia qualche cosa di sè, partecipando attivamente alle gestione dell'associazione. Ascoltare tutti e trattare tutti allo stesso modo: a volte, ricomprendo quest'incarico, si deve comunicare con gli altri musicanti, chiedere disponibilità, prendere decisioni, ecc. Rivolgersi a tutti nello stesso modo è essenziale, a volte basta poco per ferire una persona, anche involontariamente. Capita che uno si senta più o meno preso in considerazione di altri, magari solo per il modo in cui è stata rivolta la domanda di partecipare ad un'attivita. Dall'esterno tanti ci vedono come un sodalizio puramente musicale, un insieme di persone che condividono lo stesso interesse, ma si va oltre, si creano amicizie, affetti particolari, momenti di unione; naturalmente, come in ogni comitiva che si rispetti, c'è il rovescio della medaglia: antipatie, screzi, divergenze. Siamo in circa 70 componenti, e non sempre si riesce a mettere d'accordo tutti; spesso il detto camuno "taci co, tate crape" si rivela molto approppriato!!! Buona volontà e spirito di sacrificio: in tutti i campi per raggiungere un buon risultato sono indispensabili questi due elementi, anche alla banda non si è da meno. Un musicante quando decide di candidarsi è consapevole che sarà necessario dedicare più tempo ed energie rispetto agli altri colleghi, ma spesso, la soddisfazione che si prova quando si raggiungono degli obbiettivi, ripaga di tutti gli sforzi fatti. E le altre 3 regole fondamentali si chiederà il caro lettore? Purtroppo non ho ancora capito quali siano, ci sono ancora 3 anni di tempo prima della scadenza del mandato, chissà che una all'anno, non la si impari. Non ho di certo l'ambizione di aver scritto quest'articolo come il "buon consigliere" che da lezioni, anzi, questo rappresenta il top, giudicare a che punto della scala stia il sottoscritto e gli altri membri dell'attuale consiglio non è compito mio... Se non leggerete su "Semibreve" del prossimo anno il seguito della storia probabilmente significa che il giudizio è stato molto critico e qualcuno ci ha rimesso la testa.
Lorenzo