Semibreve 1995

01 L'intonazione .... un bel problema

L’intonazione è da sempre uno dei punti deboli dei complessi bandistici e anche se negli ultimi anni qualcosa è migliorato resta parecchio da fare sia da parte dei suonatori che dei direttori. Una buona intonazione è difficile da ottenere persino con dei professionisti a maggior ragione quindi con suonatori dilettanti perché già gli strumenti stessi per la loro costruzione presentano delle piccole differenze dovute agli armonici che li caratterizzano, differenze che si evidenziano ancora di più con la scala temperata (do diesis = re bemolle). Se aggiungiamo che per i fiati c’é anche il problema di emissione e tenuta del suono (qualche volta dovuto anche al poco esercizio) si capirà come è difficile ottenere una buona intonazione. Ecco allora alcuni suggerimenti pratici. Il suonatore dovrà avere un buon controllo del suono e una buona conoscenza della propria parte, inoltre mentre suona dovrebbe ascoltarsi ed eventualmente correggere il suono se risulta sbagliato quando lo esegue con gli altri (per questo un brano deve provato molte volte. Al direttore spetta il compito (più arduo) di intonare tutti gli strumenti (meglio se dopo una decina di minuti di esercitazione); per questo un buon aiuto può venire dall’uso dell’intonatore anche se l’ultima "parola" deve restare all’orecchio. Dopo aver intonato una sezione si può controllarne 1’intonazione facendo eseguire una triade (accordo) per verificarne la correttezza. Anche l’ordine non va’ trascurato perché alcuni strumenti si raffreddano più in fretta ed allora meglio partire da flauti e trombe per finire con i clarinetti che tengono più a lungo la temperatura. Altro compito del maestro è di curare un organico equilibrato, cercando così di ottenete un buon equilibrio sonoro già all’interno delle varie sezioni.

Il Maestro Vittorio Alberti

 

 

02 E la Banda continua ....

Siamo quattro ragazze ed essendo entrate recentemente nella Banda ci siamo prese il compito di scrivere un articolo in cui parleremo delle nostre prime impressioni. Vorremmo inizialmente descrivere come abbiamo affrontato le varie tappe all’interno di questa associazione. L’impatto con la musica, attraverso i corsi di orientamento, all’inizio è stato un po’ impegnativo, successivamente però abbiamo cominciato ad interessarci e ad appassionarci sempre di più. Finalmente, dopo un anno e mezzo circa di solfeggio e di esercizio, siamo entrate a far parte della mitica "Banda Giovanile", una fase preparatoria ad un futuro ingresso nella vera e propria “Banda”. Le prime serate di prova ci sentivamo disorientate ma nonostante tutto abbiamo cominciato a fare amicizia con le persone che si sono dimostrate più aperte nei nostri confronti. Poi, attraverso le nuove iniziative della Banda, siamo riuscite ad ambientarci meglio nel gruppo giovanile. Dopo un anno di esperienze e di pratica, finalmente siamo riuscite a raggiungere il nostro obiettivo: entrare nella "Banda Grande", come noi di solito la chiamiamo. Da qui in poi abbiamo cominciato a partecipare alle varie uscite e ai concerti che ci hanno regalato una serie di soddisfazioni personali spronandoci sempre di più a continuare questa attività. Inoltre ci sentiamo veramente partecipi di un gruppo giovanile abbastanza compatto. Noi speriamo vivamente di seguitare far parte di questa associazione per portare avanti il lavoro dei nostri predecessori e riuscire a coinvolgere in questa realtà nuove persone, in modo che tanti anni di impegno non finiscano nel nulla.

Baisini Gloria
Pedersoli Emanuela
Soardi Erica
Soardi Ilenia

 

03 Cosa ne pensa il Presidente

Il fatto di essere presidente della Banda Cittadina di Darfo B.T. da ben 17 anni mi fa sentire orgoglioso ed anche un po’ più giovanotto, visto che sono circondato soprattutto da ragazze e ragazzi che hanno portato il nostro gruppo musicale non soltanto ad un necessario ricambio generazionale, ma anche ad un miglior livello qualitativo. La nostra banda si è fatta apprezzare anche all’estero, grazie all’impegno e alla professionalità del maestro Vottorio Alberti che con tanta passione e competenza da ormai 13 anni, dirige il nostro sodalizio musicale.

Quest’anno abbiamo ritenuto opportuno non effettuare le consuete trasferte all’estero (in Svizzera e in Germania, a Herrenberg) per risparmiare il denaro necessario per l’acquisto di nuovi strumenti musicali e permettere ad altri giovani di inserirsi nella Banda. Il nostro sodalizio pur non navigando nell’oro, ha in parte risolto i problemi economici che avevano messo in forse l’esistenza stessa della Banda. I nostri duecento soci sostenitori ci permettono, con i loro generosi contributi, di guardare al futuro con maggiore serenità. Siamo certi che gli attuali Amministratori, Sindaco in testa, manterranno le promesse che ci hanno fatto perché anche a loro sta a cuore il futuro della nostra Banda, cha dà moltissimi anni da lustro alla nostra città.

Giovanni Chini

 

04 La parola all'economo

Il 1995 volevamo dedicarlo al "riposo", organizzativo s’intende, e oggi ci ritroviamo con un attivo di ben 7 concerti e 15 servizi svolti principalmente nel territorio del nostro Comune. Ci auguriamo con questo di aver fatto cosa gradita ai nostri concittadini alcuni dei quali a volte (poche volte a dire il vero) ci "rinfacciano" di non essere sufficientemente presenti fra loro con le nostre sfilate o concerti in piazza. Quest’anno abbiamo temporaneamente sospeso gli incontri al di fuori dei confini italiani, tutti voi ricorderete i carissimi amici della STADTKAPELLE di Herrenberg (Germania) o quelli della FANFARA LA CONCORDIE (Svizzera) con i quali da alcuni anni intrecciamo inviti e trasferte; abbiamo potuto così rispondere positivamente alle molteplici e svariate richieste che ci sono state fatte. Sono state molto diverse fra loro, dal servizio delle prime Comunioni alla sfilata per il 40° anniversario della sezione AVIS di Darfo, dai concerti effettuati per le bande a noi vicine che festeggiavano le loro ricorrenze a.… una richiesta piuttosto curiosa e direi singolare vista che anche per noi è stata la prima volta in quel di Bessimo qualche mese fa una coppia di sposi festeggiava il loro 25° anniversario di matrimonio, e fin qui niente di strano; il fatto curioso è che degli amici di questa coppia per far loro una sorpresa hanno deciso di regalargli una bella serenata eseguita dalla nostra banda giovanile! Non pare anche a voi una simpatica trovata?!?
Parlando di economia, cogliamo l’occasione per ringraziare ancora una volta l’Amministrazione Comunale per il suo contributo annuale che va sommato a quelli della Provincia e della Regione; un grazie inoltre va a quegli Istituti Bancari che hanno risposto generosamente alle nostre richieste di aiuto economico. Altri introito poi; derivano da servizi civili, religiosi o funebri che svolgiamo nei vari mesi dell’anno. I risultati ottenuti con la campagna associativa sono rimasti costanti rispetto al 1994; cosi come quelli della Festa Popolare giunta ormai alla 3^ edizione. A proposito della Festa dobbiamo dire a malincuore che nonostante anche quest’anno abbiamo segnato un incremento lordo rispetto alle precedenti, una parte consistente degli utili e stata letteralmente ingoiata da ingenti spese burocratiche. Questo è uno dei problemi più gravosi che pongono una seria ipoteca sulla realizzazione della 4^ edizione del 1996; o perlomeno sarà d’obbligo trovare una soluzione alternativa per non ritrovarsi a lavorare come dei matti per poi ricavare ben poco. Lo scopo principale per cui abbiamo intrapreso quest’iniziativa è quello di sensibilizzare tutta la cittadinanza ma nonostante questo dobbiamo tener presente il detto: «il gioco vale la candela?"... Fonte di risparmio invece, la mancanza di viaggi all’estero come già detto in precedenza che ha contribuito alla gestione dei corsi di orientamento musicale e di perfezionamento strumentale (completamente gratuiti e aperti a tutti), alle vari spese di cancelleria, di telefono, fotocopiatrice, mantenimento dei locali e delle divise, acquisto delle partiture e strumenti. Finalmente dopo 3 anni, ci siamo potuti permettere una breve ma meritatissima gita alle Cinque Terre in Liguria dedicata esclusivamente al divertimento. La giovane età dei componenti della banda è il nostro fiore all’occhiello ma anche questo aspetto ha il suo rovescio, cioè frena un po’ quelle che potrebbero essere iniziative musicali al di fuori del territorio che farebbero gola invece al nostro maestro Alberti, abituato com’è a frequentare molte altre bande anche fuori provincia avendo così degli orizzonti ben più vasti dei nostri. Pazienza, d’altra parte con una banda e un consiglio direttivo così giovane, non si può rischiare di scivolare in errori di valutazione dovuti alla mancanza di esperienza, ma seguire diligentemente la strada tracciata in questi ultimi anni da persone più esperte che hanno permesso un balzo in avanti del nostro gruppo.

Concludendo, siamo ormai al termine di questo 1995, ed è con grande gioia che possiamo affermare di aver avuto una gestione economica piuttosto positiva che ci permette di guardare al futuro con più ottimismo pensando con tranquillità al 1996 durante il quale avremo un nuovo scambio musicale in svizzera, la possibilità di ampliare ancor più i corsi di perfezionamento, ed infine avremo “forse” la possibilità di acquistare quegli strumenti che fin ora abbiamo solo desiderato.

Gabossi Daniele

 

05 Note d'amore

Poiché la nostra associazione musicale è aperta a tutti coloro che desiderano far musica, senza distinzione di status, si è assistito in questi ultimi quindici-vent’anni ad un continuo e progressivo aumento del numero delle donne tra le fila della banda.
Infatti, sulla base degli organici riportati nel libro “La Banda” redatto in occasione dei presunti cent’anni di vita della medesima, si può notare la presenza della prima rappresentante del gentil sesso nel 1970, seguita dai sei rappresentanti nell’1981, da ventidue nell’1988 fino ad arrivare alle ventisei attuali.
In fine è interessante notare che la percentuale di donne che compongono il complesso è passata negli ultimi dieci anni circa dal 21% al 45%. Il repentino adeguamento nella composizione dell’associazione ai mutamenti sociali ha inciso nei rapporti interni fra i musicanti. L’omogenea ripartizione dei musicanti tra i due sessi ha con il tempo creato varie unioni d’intensità e durata diverse che hanno portato anche alla costituzione di tre recenti famiglie, due delle quali hanno già dei figli che speriamo possano essere il futuro dell’associazione. Le unioni che nascono e muoiono danno origine a sguardi, battute, pianti, tensioni che non restano circoscritte agli interessati,ma si estendono un po’ a tutti causando il coinvolgimento di alcuni e l’indifferenza di altri.
Questo significa, che nel clima interno della banda l’amore non è affatto una realtà ininfluente.
Il sentimento dell’amore poi è il tema principale di meravigliose composizioni musicali di tutte le epoche e i generi, che anche la nostra banda spesso interpreta nei concerti. In particolare mi piace ricordare il brano “I pray for the power of love” di Van Delft a cui noi bandisti siamo particolarmente affezionati, perché lo abbiamo spesso dedicato all’amico Diego Ducoli che da alcuni anni è missionario in America Latina per testimoniare e donare il proprio amore ai poveri.

Luciano Vela

 

06 E' bello essere socio

La Banda Cittadina di Darfo Boario Terme oltre che a essere composta da un bel numero di musicanti è sostenuta anche da un gruppo di soci. Diventare soci di un gruppo o di un’associazione di solito è abbastanza semplice, della Banda Cittadina ancora di più. Basta rivolgersi ad uno dei musicanti o ad un membro del consiglio dal quale si ottengono le informazioni necessarie. La quota da versare è modica, solo 20.000 lire, tutto qui, come come vedete è molto semplice.
Io però la cosa l’ho vista da un altro lato. Si sa che noi italiani la musica un po’ l’abbiamo nel sangue, se a questo si aggiunge la Banda la cosa è fatta. Tutti noi quando sentiamo le note musicali di una banda mentre sfila o fa dei concerti, prestiamo un po’ più d’attenzione che quando si ascolta della musica alla radio o in altre occasioni. Io mi sono avvicinato lentamente a questo gruppo di magnifici ragazzi e ragazze, quasi tutti come età potrebbero essere miei figli. Ho iniziato a seguirli prima più distaccato poi piano piano sempre più da vicino. Stando con loro le sere durante le prove, partecipando alle sfilate, ai concerti in Italia e anche all’estero e perché no alle gite e cene collettive, provo le belle emozioni delle grandi famiglie, altruismo e grande rispetto reciproco. Vedere crescere circa sessanta persone così diverse d’età, sesso, interessi ma con in corpo una grande unica passione che li lega, la musica; suonare, stare insieme, fare parecchio per il prossimo non è cosa di tutti i giorni. Potrebbe essere cosa per tutti però, basta volerlo, per questo vi consiglio, avvicinatevi di più a questo stupendo gruppo, vivete con loro più momenti, belli o brutti che siano, vi assicuro che dopo anche voi potrete dire “è bello essere soci”.

Il Rappresentante dei Soci
Giuseppe Albertinelli

 

07 Frasi tratte da una lettera di Diego

Chacas 15-08-1995

.... “Io vi sto scrivendo oggi, che è un giorno di super-festa qui a Chacas: Mama Ashu (la Madonna Assunta) è la patrona di qui di Chacas, ed è proprio una gran festa……

Molto più che che il nostro S.Faustino; tutti i chacassini emigrati alla costa ritornano, le strade sono piene di banchetti, musica a tutto spiano, nei gracchianti altoparlanti del Comune,… Gente nuova, incontri, saluti,….. Le funzioni religiose più brevi durano tre ore…… La chiesa (nonostante sia enorme) è riscaldata dalle candele, simbolo principale della fede e della devozione della gente. Tutti in piazza e per le vie…. Ricchi e poveri, asini, cani, mucche, maiali, galline…. Tutti un casotto. Se esci la mattina presto è un terreno minato: merde in tutti gli angoli…. Poi sembra che durante il giorno spariscano nel nulla, .... Forse le fanno sparire i cani…. Come sarà? Ubriacature solenni, cose incredibili, scene pietosamente comiche…. sono proprio incorreggibili. Vedi ubriachi anche quelli che non penseresti mai….. come si riducono!” …

.... “All’ospedale adesso va un po’ meglio: è venuto un gruppo di chirurghi volontari dall’Italia, e sono davvero stupendi…. Brava gente! Vedono tutti i problemi (che sono tanti!), ma si adattano, affrontano, risolvono o suggeriscono soluzioni ed è bellissimo lavorarci assieme. Che fortuna quando arriva gente così ad aiutarci!”….

.... “Io sono ancora qui a sognare di cominciare questa scuola meccanica, ma finché la centrale mi dà tanti problemi, continuerò a sognare! Ma verrà un giorno in cui si partirà! (se Dio vuole)”….
 
Diego Ducoli
 

08 Corrispondenza con l'estero

In un mondo come il nostro, che si evolve ogni giorno e dove non è ammissibile rimanere ostinatamente appartati nel proprio angolino, avere rapporti con paesi, genti, culture diversi è un qualcosa non solo di piacevole ma quasi di essenziale. Questo la nostra Banda già da tempo l’aveva capito, ecco perché negli ultimi anni tutti si sono impegnati per renderla come dire, internazionale. Abbiamo fatto gemellaggi, visitato nazioni straniere e ciò ha permesso noi di conoscere popoli differenti, tedeschi, svizzeri, estoni. Da tutti abbiamo imparato qualcosa, a tutti abbiamo dato qualcosa: il nostro essere italiani, non solo nella musica ma proprio nel nostro modo d’essere.
E siamo fieri di dire che siamo sempre piaciuti! Certo, non siamo tutti poliglotti, c’é chi è più comunicativo e chi più timido, chi si adatta meglio e chi strizza un po’ il naso, ma è normale in un gruppo come il nostro abbastanza numeroso. Quest’anno la Banda ha deciso di impegnarsi maggiormente sul piano musicale, partecipando ad un concorso e rinunciando ovviamente a spostarsi da Darfo. Ma noi non ci siamo certo lasciati scoraggiare e, impugnata la penna, in forma ufficiale o privata abbiamo dato il via ad una fitta corrispondenza. Non è facile aver qualcosa da dire a persone che si sono magari conosciute per due giorni, di cui si sa poco quindi, e che non parlano la tua lingua: se con i tedeschi si ha però in comune una cultura europea (che comprende un po’ tutto: letteratura, musica, cinema...) potete immaginare voi che cosa possiamo avere in comune con degli estoni, che fino a cinque-sei anni fa hanno vissuto divisi dal mondo occidentale, che sono di ceppo linguistico ugro-finnico, che incominciano ora a studiare l’inglese o il tedesco e che al massimo parlano fluentemente il russo! Eppure anche con loro, così distanti, siamo riusciti a legare tanto da ottenere un invito nella loro città Tartu.
Ovviamente abbiamo dovuto rinunciare: andare con il pullman è una pazzia e con l’aereo è dispendioso. Avere amici sparsi per il mondo è una cosa bellissima, e la Banda ci ha dato modo di ampliare i nostri orizzonti. E’ straordinario capire di essere un nonnulla nella vastità dell’umanità, ma un nonnulla essenziale, interessante e piacevole per chi non è che un granello come noi.


Paola Bianca Galli

 

09 Pastorelle

Ormai da parecchi anni; anche per mantenere in vita una suggestiva consuetudine, i musicanti della Banda, la vigilia e la notte di Natale, si impegnano nelle tradizionali "Pastorelle". E così si divertono a suonare per le strade motivi tipici e a tutti noti (Siam Pastori e pastorelle, Jingle Bells, Bianco Natale,...), sfoggiando per l’occasione un abbigliamento alquanto particolare: enormi mantelli scuri, grandissimi cappelli multiformi, grossi maglioni di lana e pesanti scarponi. Ma dietro a tutto ciò c’è un complesso lavoro di organizzazione. Ogni anno viene formato un apposito “Comitato Pastorelle" (composto da alcuni musicanti e da uno o più consiglieri), a cui spetta il gravoso compito di delineare il percorso da seguire, naturalmente cercando di soddisfare le svariate richieste da parte di case di riposo, ospedali e amici compaesani. Inoltre non è molto semplice riuscire a procurarsi il bizzarro abbigliamento che siamo soliti indossare; e ciò diventa sempre più difficile, dato che il numero dei “Pastori” aumenta progressivamente di anno in anno. Le difficoltà sono tante, ma i tenaci musicanti della nostra Banda non si fermano davanti a nulla pur di continuare a vivere le mitiche "Pastorelle". Si tratta infatti di un’esperienza particolare: é fantastico avere la consapevolezza di portare un po’ di allegria a persone sole e ammalate, vedere i bambini sorridere, ascoltare gli anziani cantare i motivi natalizi che noi suoniamo, scorgere la gente che spia dalle finestre illuminate, accorgersi che i passanti si fermano a guardare incuriositi: tutto contribuisce a rendere ancora più singolare il magico periodo natalizio. Ed è così che potrete trovarci anche quest’anno, la vigilia di Natale, sparsi un po’ ovunque, infreddoliti, ora di sera stanchi e senza fiato, ma felici di essere insieme a portare i nostri migliori auguri a tutti.

P.S. Il programma della giornata verrà ampiamente pubblicizzato.

Elena Barbetti

 

10 Concorso a premi

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