Semibreve 1999
01 Il saluto del Sindaco
Tra le istituzioni culturali di Darfo Borio Terme la Banda Cittadina si è a pieno titolo conquistata un posto di sicuro rilievo, grazie alla definizione e all’impegno dei suoi componenti, alla preparazione e alla capacità del suo Direttore M° Vittorio Alberti ed all’iniziativa dell’instancabile Presidente Cav. Giovanni Chini.
Con particolare orgoglio abbiamo seguito le prestazioni della Banda nei giorni di settembre culminati con l’inaugurazione del nuovo campanile della Chiesa degli Alpini di Boario Terme e con il giuramento delle reclute dell’8° scaglione della brigata Alpina Tridentina.
Ricordiamo ammirati i confronti serrati e cavallereschi con i sodalizi musicali di altre città italiane ed estere e prendiamo atto dei nuovi impegni in questo campo, certi che la banda saprà come sempre farsi onore.
A ciascuno dei musicanti, al Direttore ed al Presidente, alle loro famiglie, va il più cordiale augurio di serenità e di successo da parte mia e della Civica Amministrazione.
Il Sindaco
Ing. Luigi Pelamatti
02 Cosa ne pensa il Presidente
La manifestazione “Musica Senza Frontiere” con la partecipazione delle bande musicali di sei diverse città europee, che si è tenuta nella nostra città nei giorni 14-15 e 16 maggio, ha costituito per la nostra Banda un traguardo molto importante, che ne ha suggellato il prestigioso cammino compiuto nella sua vita secolare.
Tale manifestazione e gli altri due importanti appuntamenti (il grande concerto nelle Terme con la fanfara della Divisione Tridentina, in occasione del solenne giuramento degli alpini e l’esibizione nel giorno dell’inaugurazione del campanile del Santuario degli Alpini di Boario Terme) sono stati la conferma della maturità artistica e della perfezione tecnica raggiunta dal nostro complesso musicale.
Il Maestro Vittorio Alberti, che da molti anni dirige la Banda Cittadina con entusiasmo , competenza e passione, ha saputo creare un gruppo affiatato ed affidabile che non teme il confronto con altre realtà musicali, il nostro Maestro ha saputo inoltre creare un ambiente educativo e formativo in cui, i ragazzi della banda si trovano a loro agio ed al quale si avvicinano altri potenziali musicanti, destinati ad abbassare ulteriormente l'età media dei componenti di un complesso bandistico che più che ad una banda assomiglia ad una vera e propria orchestra, In qualità di ,Presidente (da ormai 21 anni!), desidero ringraziare di cuore il Maestro Vittorio Alberti, tutti i musicanti e le loro famiglie, il Consiglio Direttivo, tutti i Soci e gli Amici della banda e, soprattutto l'Amministrazione Comunale per il grande sostegno morale e il concreto appoggio che ci garantisce. La nostra banda ha compiuto quest’anno 146 anni di vita.
Il primo articolo dello Statuto redatto nel 1853 recita testualmente che “La Società Filarmonica di Darfo ha il nobile scopo di procurare alla gioventù un gentile trattenimento che, piacevolmente, intrattenendola, la sottragga ai pericoli dell’ozio”…
Ancora oggi la nostra banda continua ad essere un'importante forma di aggregazione sociale, sicuramente, educativa e formativa per i ragazzi, ai quali è offerta la possibilità di avere un confronto costruttivo con culture e linguaggi diversi.
Augurando a tutti buone feste, invito i cittadini di Darfo Boario Terme al consueto concerto di Natale.
IL PRESIDENTE
Cav. Giovanni Chini
03 Trasferta a Schlema (Germania)
Erano le 21.30 di un giovedì di fine estate, quando un gruppo di musicanti spensierati si preparava per partire verso terre lontane all’insegna dell’ennesima avventura.
Eh sì, la Banda Cittadina di Darfo Boario Terme era stata invitata, per la seconda volta, a partecipare ad un raduno internazionale a Schlema nei giorni 17-18-19 Settembre 1999 per rappresentare l'Italia. Venerdi 17 Settembre, verso le 11 del mattino, siamo arrivati a destinazione dopo 14 interminabili ore di viaggio e siamo stati accompagnati al nostro alloggio.
Il raduno è stato inaugurato con la sfilata di tutti i 16 gruppi musicali partecipanti per le vie della cittadina.
Gli spettatori, disseminati ai bordi delle strade, hanno assistito prima ad un susseguirsi di stendardi, divise e musiche tradizionali e poi ad un concertone finale di tutti i gruppi insieme.
La festa si è svolta all'interno di un enorme capannone che poteva ospitare fino a 5000 persone.
Alle due estremità si trovavano allestiti due palchi dove le bande, a turno, si esibivano: mentre una suonava su un palco, la successiva si preparava sull'altro. I concerti iniziavano alle 9.00 del mattino e terminavano all'una di notte senza un attimo di tregua.
Le nostre esibizioni erano previste per Venerdì alle 21.20, Sabato alle 13.00 e alle 21.20 e Domenica alle 10.00 dopo la lunga sfilata di chiusura prima della partenza ; (un vero e proprio tour de force !).
Il programma dei tre giorni era veramente molto intenso tant'è che non contavamo più i cambi di abbigliamento tra divisa, abiti civili e pigiama (per la verità usato molto poco) e nemmeno i viaggi tra il capannone, l'alloggio e la mensa dove consumavamo la colazione ed il pranzo.
Per quel che riguarda, invece, la maratona su e giù dal palco, è stato fondamentale l'aiuto e la simpatia dei nostri amici non musicanti che ci avevano accompagnato nel viaggio: sembrava una gara a cronometro la preparazione, e la liberazione del palco (sedie, leggii e percussioni) nei venti minuti precedenti e successivi al concerto.
Nonostante tutto ciò, non eravamo mai abbastanza stanchi per partecipare a balli scatenati, cori e “trenini” tra i tavoli durante l'esibizione degli altri gruppi.
Per noi musicanti, poi, è stata una grande emozione quando, durante i nostri concerti, sulle note di Verdi, i nostri amici austriaci, olandesi, tedeschi, ungheresi, inglesi, cechi e svizzeri innalzavano cori e ballavano sui tavoli.
Degni di nota per la capacità di intrattenere il pubblico sono stati gli olandesi: erano una decina di ragazzi che suonavano marcette molto brillanti coinvolgendo anche alcuni musicanti delle altre bande (come è accaduto ad uno dei nostri percussionisti).
Anche la banda ungherese e la banda della polizia di Berlino hanno dato spettacolo suonando musiche molto conosciute: da canzoni di Ricky Martin a New York New York e My way (qui i nostri ballerini si sono fatti notare per la loro abilità motoria).
Gli austriaci, invece, sono stati quelli con cui abbiamo stretto maggiori rapporti di amicizia poiché erano sistemati nel nostro stesso alloggio: con loro la festa continuava anche dopo il rientro dal capannone. Questa esperienza ha senz'altro contribuito al1a nostra crescita musicale, ma ha anche lasciato dei bei ricordi di amicizia e complicità con persone prima di allora sconosciute con le quali non riuscivamo a comunicare se non con il linguaggio universale della musica.
Armida e Patrizia
04 Appunti di due qualsiasi viaggiatori a Schlema (Germania)
Da qualche anno mia moglie ed io ci siamo presi l'abitudine di unirci alla Banda Cittadina di Darfo Boario Terme nei suoi percorsi itineranti europei, una piacevole abitudine, oramai certamente vincente e com’è naturale che sia con una "banda" di giovani come quella di Darfo dove perfino quelli non più giovani annoverati nei suoi ranghi, vengono indotti a conservare il giovanile spirito, una specie di benefica "corruzione".
Ed è sempre bello, piacevole, edificante seguire questi giovani e scoprire ogni volta che li guardi o li ascolti qualcosa di nuovo.
Stavolta il viaggio ci ha portato nella ex Germania Democratica che, a parte la scontata differenza con l’altra Germania più conosciuta, ci è apparsa molto interessante: siamo nel centro dell’Europa, punto di convergenza culturale e musicale oltre che polmone verde di inestimabile bellezza, zona ricca di miniere antiche, un tempo sfruttate solo a fini di distruzione, che i giovani non conoscono se non attraverso i libri di storia. Ora paesi ricchi di terra e di acqua estremamente salutari, di turismo ancora agli albori ma sostenuti da profonda cultura radicata da generazioni, avranno l’anno prossimo l’onore delle cronache mondiali quando il lavoro di ricupero ambientale che vi si svolge in modo teutonico sia pur frenetico in lotta col tempo, verrà presentato come esempio all'Expo 2000 di Hannover.
Abbiamo anche percorso a piedi queste contrade, per quanto il tempo a disposizione fosse poco, dove si respira "aria nuova" a volte ancora un po' troppo rassegnata; fra qualche anno sarà interessante tornarci per constatare il lavoro svolto dall’uomo "nuovo" dove le ha portate e come vivono la loro seconda storia queste "nuove" comunità.
Intanto, per noi si è trattato di diverse ore trascorse in allegra; benevolmente, simpaticamente rumorosa e naturalmente musicale compagnia, di tanta musica per noi profani ascoltata magari solo a livello emozionale, ma non per questo meno godibile; il ritmo delle giornate, a volte frenetico non ci ha impedito di cogliere innumerevoli momenti di intenso piacere, conditi da sana amicizia e cameratismo, di condivisione e di allegria contagiosa e momenti comico-drammatici come la visita alle miniere……..
Abbiamo, incontrando personalità straordinarie, captato messaggi indimenticabili e di tutto ciò vi siamo grati Musici e Dirigenti della Banda di Darfo.
Non facciamo nomi ne tanto meno "classifiche di merito", ma solo "voti" per la prossi-ma tournée, magari in posti nuovi e magari più belli: ci saremo .
Una coppia di amici
05 Musica senza frontiere
E' stata dura, veramente, ma anche stavolta la Banda Cittadina ha saputo realizzare e portare a termine con successo l'obbiettivo che si era prefissata.
II raduno internazionale “Musica senza frontiere” che si è svolto dal 14 al 16 Maggio di quest’anno, ha regalato alla nostra Associazione ed a tutto il pubblico che ha seguito la manifestazione, delle grandi soddisfazioni.
Artisticamente il livello è stato malto elevato grazie alla bravura dei sei gruppi europei che abbiamo ospitato.
Già venerdì sera, al Centra Congressi, durante la serata inaugurale, si respirava un’aria di "grande occasione" in mezzo all’allegria dei nostri nuovi amici musicanti.
II concerto che la Banda Cittadina ha tenuto durante la prima serata è stato malto apprezzato dai nostri colleghi, così come il grande "buffet" finale in loro onore, il giorno dopo, dalle nove di mattina fino alle sei di sera, è toccato ai nostri amici stranieri a farsi sotto presso il Parco delle Terme. Peccato davvero per il maltempo, che ha forse dissuaso il pubblico a partecipare ancora più numeroso.
Comunque, i fortunati presenti hanno potuto farsi un’abbuffata di bellissima musica offertaci dai vari gruppi che si sono alternati sul palco.
Ma per i vari appassionati non è stata certo un’indigestione ma solo "l’antipasto" di quello che di li a poco sarebbe successo nella Sala grande del Centro Congressi durante la serata di gala.
Di fronte ad una sala gremita di un attesissimo pubblico, i musicisti hanno dato davvero il meglio di se stessi esibendosi a turno in "performance" musicali strepitose.
I vari gruppi si sono concentrati maggiormente su brani basati sulla tradizione culturale musicale della propria nazione di provenienza, rendendo ancora più suggestivo e interessante l’ascolto.
Sarà davvero difficile poter assistere di nuovo a tale sfoggio di tecnica e buonissima interpretazione artistica, se non spostandosi nelle capitali musicali del nord Europa, dove la musica bandistica è già da molti anni seguita da numerosissimi appassionati e vista con pari dignità di altri generi musicali da noi considerati più nobili. La domenica mattina tutte le bande hanno mostrato il loro lato popolare tradizionale sfilando per le vie cittadine esibendosi in un grande "concertone" finale suonando contemporaneamente, (quasi quattrocento musicanti) una marcia brillante dal titolo emblematico "Europa Mars". Dal punto di vista organizzativo tutto è filato liscio come l'olio, decisamente meglio che nelle nostre più rosee previsioni.
La 'macchina organizzativa', avviata due anni fa, non ha perso un colpo dimostrando competenza, dinamicità, serietà e ottime capacità manageriali; cose non da poco considerando che il consiglio direttivo (i "dirigenti" dell'Associazione) ha un'età media di 27 anni.
Il compito non era dei più facili ma, come si dice, chi la dura la vince.
Ancora una volta, come se non fossero bastate le nostre precedenti iniziative, la nostra Associazione ha saputo dimostrare di riuscire a ideare e realizzare grandi ed importanti manifestazioni culturali.
Anche la R.A.l. Radio Televisione ltaliana si è interessata al nostro raduno internazionale mettendo in onda, nel Settembre di quest’anno, una trasmissione pomeridiana su Rai Radio Tre dedicata alla manifestazione, con un’intervista in diretta e l’ascolto dei brani musicali registrati sul Compact Disc che la Banda Cittadina di Darfo ha prodotto per l’occasione. I benefici che possono derivare per la cittadinanza e per l’intera Valle da manifestazione di questa portata possono essere facilmente intuibili.
E' compito nostro lavorare sulla diffusione della cultura musicale popolare. Noi facciamo il possibile per meritarci e recuperare i mezzi per riuscire a fare tutto il possibile.
Per l’organizzazione di questo raduno abbiamo trovato persone che hanno capito l’importanza del nostro lavoro e ci hanno aiutato moltissimo.
Altre realtà possono aiutarci in questo nostro costante impegno.
Finché ci saranno ragazzi che amano la musica e l’amicizia, ci sarà una banda; finché ci sarà qualcuno che capisce l’importanza della musica e dell’amicizia ci saranno i sostenitori della banda; finché ci sarà una banda…...
Luigi Tagliabue, Giuseppe Albertinelli
Nei giorni 14-15-16 Maggio 1999 abbiamo avuto l’occasione di vivere la meravigliosa esperienza di “Musica Senza Frontiere”, festival bandistico a cui hanno partecipato sei corpi musicali europei.
Certe di non essere le persone più adatte a descrivere l’onerosa organizzazione dei tre giorni, vogliano cercare di esprimere i sentimenti e le sensazioni che ci hanno accompagnato prima, durante e dopo lo svolgimento della manifestazione.
Le settimane precedenti, ricca di tensione e preoccupazione sono trascorse molto velocemente e, prima che ce ne potessimo rendere conto, ci siamo ritrovati a convivere con la realtà dei tre giorni. Abbiamo da prima dovuto occuparci dell’accoglienza e delle sistemazioni delle Bande ospiti, che abbiamo in seguito avuto l’onore di conoscere ed ascoltare.
E’ stato molto arricchente potersi confrontare sia musicalmente che umanamente con culture diverse, è stata una fantastica occasione per conoscere persone geograficamente lontane, in fondo, così vicine e simili a noi.
Nessuno, tra coloro che hanno partecipato potrà facilmente dimenticare la suggestiva atmosfera che si è creata il sabato notte dopo il concerto ufficiale: per circa quattro ore, musicanti di ogni nazionalità hanno suonato insieme ciascuno portando la propria cultura e originalità. E’ stata una serata davvero bellissima, ognuno ha potuto divertirsi in maniera semplice ma unica, il ritmo della musica era incalzante e travolgente al punto da non lasciare la possibilità di far altro che ballare…..
L’entusiasmo e l’euforia erano tali da non farci realizzare che la manifestazione volgeva ormai al termine, e, in men che non si dica, il raduno è passato.
Ora è con un po’ di nostalgia che ripensiamo a quei giorni, e, anche se l’idea di dover riaffrontare la fatica di organizzare “Musica Senza Frontiere” quasi ci spaventa, il ricordo delle emozioni provate durante la manifestazione cancella tutte le paure e ci spinge a lavorare per rivivere un’esperienza tanto significativa per tutti noi.
Elena, Renata
06 La parola a Diego
Carissimi amici Lo scorso Maggio; tornando dalla nostra missione in Perù, vi avevamo trovati impegnatissimi nell’organizzazione di "Musica Senza Frontiere": un pesante e coraggioso impegno sfociato in una manifestazione davvero splendida.
Vi è costata anni di lavoro, la fatica di cercare aiuto, condivisione; superare tutti gli ostacoli che all'inizio mai si penserebbe di incontrare ….. e soprattutto superare lo scoraggiamento: la peggior tentazione con cui il demonio cerca di demolire i nostri aneliti più belli...
Tutto questo perché volevate dire, con il più universale linguaggio dell’uomo che è la musica, che “l’Europa unita non è solo economica” e che “l'Europa sarà davvero unita quando nella mente della sua gente prenderà forma l’idea di essere tutti abitanti di una grande nazione senza confini”.
Se sempre vi ho sentiti molto vicini, in una amicizia vera costruita in dieci anni di vita insieme nella Banda e mai neppur affievolita in questi ormai dieci anni di mia lontananza dal sodalizio, dopo "Musica Senza Frontiere" vi sento addirittura compagni di cammino, di missione….. e ciò non tanto perché avete voluto proclamare un messaggio di unione tra i popoli, ma perché avete detto che non quando i governi, i parlamenti o le istituzioni….. ma solo quando ciascuno di noi desidererà sinceramente dentro di sé, e soprattutto lavorerà e si preoccuperà per... l’Europa sarà veramente unita.
Con mia moglie Rozilda e il figlioletto Mario ripartiamo per la missione spinti da questo stesso spirito: è vero che il mondo è vasto, pieno di complessità, problemi, cattiverie….. ma diventerà migliore solo se ognuno di noi cercherà di vivere di persona, con cuore e mani, nella sua pur intima realtà, il desiderio di riportare al mondo un po' di morale, di carità, di amore... di Dio insomma. Si, di Dio, anche se oggi in nome di non so quale libertà non si può più parlare così... mentre non ci accorgiamo che da quando lo abbiamo messo da parte è cominciata la rovina dei nostri giorni.
Per noi tornare a lavorare per i poveri di Perù e del Brasile, che ormai da nove anni sono la nostra vita, è un atto di fedeltà a loro; e cercare di mettercela proprio tutta anche per essere davvero espressione della generosità di innumerevoli persone e amici cari che sempre ci aiutano; e per tutti gli amici dell'Operazione Mato Grosso che tanto lavorano qui in Italia; e per don Ugo che con il suo costante sacrificarsi per i poveri e per tutti nonostante l'avanzata età, ci è sempre di grande esempio; e perché non sia vano il sacrificio che chiediamo ai nostri genitori e parenti coll'accettare che viviamo tanto lontani...
ma soprattutto è perché ancora crediamo in questo Signore che dà una speranza a noi e a tutte le vite tanto tribolate dei nostri poveri e di tanti fratelli nel mondo; che ci indica un cammino con le beatitudini, l'amore al prossimo... e che per la Sua onnipotenza può dare un senso all’infinitesimo risultato di ogni nostro povero sforzo.
Così ripartiamo, sentiremo tanta nostalgia di tutti voi amici della Banda, ma ci sarà sempre di grande conforto sapere di non essere soli.
GRAZTE DI TUTTO !
Diego, Rozilda e Mario
07 Sogno di una notte di fine millenio
Questa notte ho sognato la Banda del 2000. Aveva l’organico completo della Symphonic Band (c’erano persino due fagotti!; i suonatori, tutti dilettanti (ricordo che il verbo deriva da dilettarsi ossia divertirsi), suonavano; benissimo e si esercitavano anche a casa per "diletto" e questo permetteva al direttore di non doversi preoccupare, nelle prove, delle note sbagliate o di passi tecnici da provare e riprovare, ma di puntare sull’espressione, sul fraseggio, sul bilanciamento con risultati fino ad ora inimmaginabili. Questa Banda poi, aveva una bella divisa e sapeva marciare bene (anche I’occhio vuole la sua parte). Era composta sia da maschi che da femmine, presenti in parti uguali nelle varie famiglie strumentali. Finite le "prove" la sede si animava con discussioni varie e scambi di idee sugli argomenti più svariati, ma senza animosità e con rispetto reciproco.
Nel sogno, riesco a vedere la data dell’ultimo concerto: 27 Dicembre 2010 …………. e questa banda la sto dirigendoio …….
Il repertorio è naturalmente il più svariato possibile e va dall’originale per banda ad un brano di musica leggera, "successo" di quell’estate. Alla fine il numeroso pubblico applaude, i suonatori sono tutti felici....., e qualcuno di loro sta già commentando, da esperto ascoltatore, le differenze tra la nostra esecuzione ed altre ascoltate da C.D. della "Tokyo Kosei Orchestra" o dalla "Royal Military Band Netherlands".
Il tutto sfuma quando il trillo della sveglia mi riporta alla realtà quotidiana. E' ora di alzarsi, incomincia una normale giornata, ma continuo a sognare e, se il buon Dio vorrà concedermelo, comincerò da oggi a darmi da fare perché il “Sogno di fine millennio” diventi realtà nel nuovo millennio.
Il MaestroVittorio Alberti
08 Gioca e vinci
09 Ultima pagina