54 Ingresso del Curato a Boario
Molte volte la leggerezza con cui il Consiglio Direttivo accettava i servizi richiesti senza interpellare i musicanti, costringeva la banda a presentarsi con un organico ridotto nel numero, poiché alcuni bandisti erano già impegnati per il giorno in questione. Unico modo a disposizione per ovviare a questo problema era il chiedere ad altri strumentisti dei dintorni (chiamati aiuti) di sostituire i loro colleghi bandisti. Era raro che essi non accettassero, perchè in questi casi l’invito era corredato da un compenso (giustamente).
Il protagonista dell’aneddoto che andremo a raccontare ora, riportato sempre da Gino ai redattori della prima edizione del libro sulla banda (1988), è appunto uno di questi “sostituti”. Successe che la nostra banda venne chiamata a prestare un servizio a Boario. Pochi giorni prima dell’impegno però, essendo venute a mancare tutte le trombe, si dovette cercare uno strumentista esterno e lo si convinse dicendogli che si sarebbe dovute suonare solo “un paio di marcette”. Nonostante l’acquisto dell’ultim’ora, la banda si presentò a Boario con soli 13 elementi.
Terminata la seconda marcia, il nostro “aiuto, interpretando alla lettera ciò che gli era stato detto, ritenne il suo impegno assolto, e se ne andò. A questo suo gesto, un musicante si arrabbiò furiosamente poichè era venuto a mancare il sostegno dell’unica tromba e prese anch’egli la via di casa, lasciando che il servizio venisse terminato dal resto della banda, che oramai contava solo 11 elementi, cassa e piatti compresi. L’articolo che si lesse sul “Giornale di Brescia” diceva che la Banda Cittadina di Darfo risultava composta solamente da una dozzina di elementi.