Molti si saranno chiesti qualche volta, quale importanza abbia quel tipo che ai concerti voltando le spalle al pubblico, durante l’esecuzione, continua a muoversi e ad agitare minacciosamente una bacchetta verso i musicanti.
Può sembrare facile rispondere: “enorme”; ma l’esatta misura dell’importanza del maestro direttore durante un’esecuzione musicale la si può apprezzare soltanto mettendosi nei panni di chi, in quei gesti strani, trova il modo di amalgamarsi perfettamente agli altri che in quel momento, come lui, stanno eseguendo una partitura musicale. Il risultato, infatti deve essere non una disordinata accozzaglia di suoni ma un insieme coerente in cui ogni elemento concorre a creare un’armonia prestabilita dall’opera del compositore.
In pratica, un organico di una sessantina di persone come quello della nostra banda, senza una direzione non potrebbe assolutamente esibirsi adeguatamente, specialmente in brani che presentano notevoli difficoltà tecniche.
Si aggiunga inoltre, come nel nostro caso, che il maestro direttore insegni anche ai musicanti a sapersi districare fra tutte quelle macchie sparpagliate sulle cinque righe del “pentagramma” ed a suonare meglio il loro strumento: si avrà così un quadro completo dell’attività e dell’importanza della figura del maestro direttore.
Richiesta di appuntamento con il preside Bontempi.
Se in tempi recenti, come sembra, questo ruolo non viene considerato con la dovuta attenzione, nel passato, al contrario, non sfuggiva a nessuno (pubblico compreso) l’effettiva necessità di avere alla direzione musicale della banda un personaggio capace e preparato. Il maestro era allora un vero e proprio libero professionista che veniva ingaggiato con tanto di stipendio fisso, cottimo ed altri extra, vitto e alloggio, che venivano concordati fra il maestro e il consiglio direttivo della banda e messi nero su bianco con un contratto scritto. La Signora Margherita Biondi è riuscita a trovare fra le carte del padre Giovanni, presidente della banda intorno agli anni Venti, alcune lettere inviate al maestro Vasini con la proposta di occuparsi della direzione artistica dell’associazione. Venivano inoltre poste all’attenzione del maestro delle fasce di possibili compensi a seconda delle disponibilità di tempo che questo avesse potuto dedicare alla banda. Il maestro Vasini fu così invitato ad un incontro con il consiglio in cui le due parti contraenti stabilirono i reciproci diritti e doveri. Questo contratto potrebbe oggi essere considerato un vero affare d’oro, e lo conferma l’invidia con cui il nostro attuale maestro guarda al suo predecessore. Basti pensare che per “ … due lezioni settimanali, nelle ore serali, per allievi e musicanti ….. ogni venerdì ed ogni sabato, salvo intese in contrario con la direzione… ” il maestro percepiva lo stipendio mensile di ben 350 Lire (circa 177 € di oggi). Si aggiungano inoltre Lire 40 per ogni lezione straordinaria (ed a quei tempi se ne facevano parecchie) e Lire 50 per ogni servizio nel comune; i servizi prestati fuori dal territorio comunale venivano compensati invece con Lire 60 “… nette di viaggio, vitto e alloggio … ”. L’alloggio gratuito era garantito anche per servizi prestati nel comune e nei giorni di lezione ordinaria e straordinaria. Il contratto non comprendeva articoli riguardanti solo il compenso monetario ma venivano anche tutelati alcuni diritti quali le ferie e il compenso nei periodi di malattia. E maestro infatti aveva diritto ad “… un periodo di vacanza di giorni 20 stipendiati, da scegliere in epoca più adatta. … In caso di malattia, comprovato da certificato medico, il maestro avrà diritto a 20 (venti) giorni, oltre i quali dovrà farsi sostituire a sue spese”. Il fortunato maestro veniva trattato come i dipendenti pubblici di oggi essendo pagato “… non oltre il 27 di ogni mese”. Ma l’articolo che più inquadra il mestiere di “direttore di banda” nella categoria dei “liberi professionisti” è l’ultimo in cui si ribadisce che “il maestro è libero di assumere altri impegni consimili, in qualunque paese, esclusi però quelli da Breno a Pisogne, (questi non compresi)”. I vecchi libri cassa che abbiamo consultato mese per mese, riportano i compensi che venivano elargiti ai vari maestri che la banda aveva ospitato e ne risulta che la spesa per il direttore, almeno fino ad una ventina di anni fa, è sempre stata per le casse dell’associazione la più gravosa, addirittura fino a superare l’intero importo di tutte le altre spese. Ma a quanto pare col maestro Vasini la banda aveva fatto il passo più lungo della gamba e con una lettera del novembre del 1921 il consiglio, con il preavviso di 90 giorni stabilito nel contratto, comunica al maestro la decisione di interrompere il rapporto per questioni di difficoltà economiche. L’umile compenso che l’attuale maestro percepisce dalla banda non è nemmeno paragonabile allo stipendio che percepivano i suoi antichi predecessori, ma sicuramente la passione, la dedizione e l’impegno sono uguali se non superiori ed i risultati gliene danno atto a riprova della grande importanza del suo lavoro, oggi come allora.
Contratto di assunzione del M° Vasini
Gentile Vasini, professore di Tromba e diplomato in composizione,
insegnò "strumenti d'ottone" e armonia all'istituto Musicakle Venturi
dal 1918 al 1945. Fu durettore, oltre che della nostra, di varie bande
della provincia.
Nota delle spese del M° Vasini.
Copia della lettera con cui la Banda avvisa il M° di voler interrompere la collaborazione.
Compenso per il triduo di Gianico