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Published on Banda Musicale Cittadina di Darfo Boario Terme (http://www.bandadarfo.eu)

L'importanza dello studio musicale

By Wilkins
Created 17/11/2008 - 15:11

 

Su consiglio del nostro maestro propongo questo articolo di giornale:

 

 

 

Il PIACERE DI FARCELA 

 

 

famiglia@mondadori.it                         

Più musica nella vita dei nostri figli


Imparare a suonare uno strumento fin da piccoli
è importante per la crescita dei ragazzi. Ai genitori costa sacrifici. Ma ne vale la pena.

 


PAOLO LANDI.  manager, sociologo del marketing e docente universitario, adora sciare. Ha tre figli di 14, 11 e 7 anni. In famiglia ci  sono anche due tartarughe e un gatto,


Non mi soffermo a sottolineare quan­to sia importante per un bambino o un ragazzo imparare a suonare uno stru­mento. È talmente lampante che non si dovrebbero spendere parole per convincere le famiglie a mandare i fi­gli a scuola di musica. Preferisco par­lare delle difficoltà che lo studio di uno strumento inevitabilmente porta con se. La prima è di ordine economico: non tutti possono permettersi un mae­stro privato. Anche se sono parecchie le cose che, in realtà, non ci si potreb­be permettere. Eppure in certi casi le famiglie fanno molti sacrifici pur di averle. Ecco quindi che si pone il problema delle priorità: dieci mesi di scuo­la di violino per mio figlio costano 1.900 euro, cioè 190 euro al mese, sono tanti, ma a parere mio e di mia ma­glie sono soldi spesi bene che inseriamo volentieri nel bilancio familiare: ri­teniamo l'educazione musicale indispensabile per la crescita armonica del ragazzo. Gli stessi soldi vengono spe­si da molti per acquistare una console con videogiochi o un abbonamento allo stadio che, mettendo insieme padre e figlio, non costa molto meno. Il fatto è che per molti genitori la mu­sica non trova posto nella formazione di un ragazzo. E, dovendo scegliere, preferiscono fare sacrifici per manda­re i figli ai campi estivi dove magari im­parano le lingue, oppure investire in tecnologie (pc, telefonino) per non fa­re sentire i ragazzi esclusi da ciò che tutti oggi sembrano possedere. Sono scelte personali che non si discutono. È un peccato, però, che l'educazione alla musica abbia un posto marginale. Imparare a suonare uno strumento vuol dire prima di tutto imparare una disciplina e poi mettere questa disci­plina al servizio di un'attività creativa che se da una parte costa fatica dall'altra (soprattutto quando si è acquisita con un po' di pratica) è gratificante.

Mai arrendersi. Ma c'è un'altra dif­ficoltà che può presentarsi se il ragaz­zo a un certo punto va in crisi e dice di voler smettere, È quasi inevitabile: specialmente quando crescono, i ra­gazzi sono distratti da altro. I genitori, però, dovrebbero essere inflessibili: noi abbiamo responsabilizzato nostro figlio dicendogli che non potevamo buttare anni di soldi investiti nella sua educazione e lui non poteva sprecare anni di fatica proprio quando comin­ciava a raccoglierne i frutti. La nostra fermezza lo ha convinto e, anche se preferisce giocare a calcio (ma una co­sa non esclude l'altra), continua a stu­diare. Un giorno ci ringrazierà

 

 

 


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