...la gioia della musica… questa è la frase citata da Leonard Bernstein. Queste quattro piccole parole, pur nella loro semplicità, hanno per me un significato molto profondo e, attraverso ciò che ho qui scritto, voglio cercare di esprimere tutto quanto la breve frase mi ha fatto immaginare e pensare riguardo al mio rapporto con la musica.
Fino all’età di nove anni il mio rapporto con la musica non era gran chè: suonavo il flauto dolce e cantavo delle piccole filastrocche, a scuola, insieme ai miei compagni di classe.
Anche se la cosa mi divertiva parecchio, non avevo mai pensato di utilizzare il mio tempo libero suonando o solfeggiando.
Poi però in quarta elementare io e la mia classe partecipammo ad un corso, al termine del quale avremmo dovuto presentare, di fronte ad un pubblico composto dai genitori, un breve spettacolo.
Da quel momento iniziò il mio legame con la musica, poiché colui che dirigeva il corso era il direttore della Banda Cittadina della mia città.
Iniziai a frequentare le lezioni di solfeggio, durante le quali all’inizio ebbi alcune difficoltà.
Poi però le note, che inizialmente mi erano apparse quasi prive di significato, divennero a poco a poco come un testo scritto, un testo dal quale poi avrei imparato a ricavare la musica!
Dopo circa due anni entrai a far parte della banda giovanile: era per me uno dei primi traguardi, perché potevo suonare il clarinetto, strumento che fin dall’inizio della mia esperienza musicale mi ha entusiasmato.
Dopo pochi mesi, inoltre, ci fu anche il concerto augurale, durante il quale ero emozionantissima. Successivamente, dopo vari concertini in zone diverse della Vallecamonica, io ed alcuni miei amici fummo promossi ed ammessi alla Banda Cittadina.
Ero veramente molto entusiasta perché "fare la musica" era divenuto per me una gioia immensa.
Oltretutto quando fui ammessa alla banda cittadina non credevo di riuscire neppure a muovere le dita sullo strumento poiché, da quello che sapevo, c’erano solo adulti o comunque ragazzi maggiorenni.
La prima prova che feci con la banda cadde proprio il giorno del mio compleanno: l’atmosfera era molto rilassante ed amichevole perché si suona ma, nello stesso tempo, ci si diverte.
Il brano che suonai per la prima volta fu "Brescia" che fin dall’inizio si presentò come molto difficile e complicato e, immediatamente, pensai che non ce l’avrei fatta!
Poi però mi dovetti abituare: quella parte era proprio una delle più semplici! Non aveva nemmeno una lunghezza esagerata rispetto a quelle che arrivano anche a venti minuti!
Le prove continuarono per vari mesi fino a quando non arrivò il 29 dicembre: il giorno del primo grande concerto.
L'imbarazzo e l'emozione di indossare la divisa non furono che l'inizio di un momento ancora più emozionante: la gioia di poter finalmente suonare le parti musicali che, a poco a poco, erano per me divenute come un brano da leggere davanti alla classe, rappresentata in questo caso dal pubblico.
Penso così d'aver capito che la musica, eseguita ma anche ascoltata, rappresenta un momento in cui si provano gioia e felicità spesso indescrivibili!
Che meravigliosa sensazione mettere una nota dopo l'altra per ottenere una melodia in cui ogni strumenti, che agisce da solo, diventa parte di un'unica grande composizione!
Nei momenti in cui suono, la mia mente, pur concentrata sullo spartito musicale, viaggia e pensa a cose belle, uniche e fantastiche.
Provo anche tanta emozione durante l'ascolto di brani musicali, classici o di autori contemporanei, proposti a scuola, durante l'ora di musica.
In quei momenti io ed i miei compagni diveniamo partecipi di quello che l'autore ha voluto descrivere: gioia o tristezza, felicità o dolore, serenità o preoccupazione ....
Ma l'ora di musica diventa pure un momento in cui ci si mette in gioco diventando compositori grazie alle regole ed alle basi musicale forniteci dal professore.
Allora riesco a comporre semplici melodie che, poi, provo a riprodurre conil flauto dolce.
Per me la musica è essenzialmente una cosa: vita!
Infatti quando suono il clarinetto e riesco ad eseguire un brano musicale semplice o complicato che sia, quando ascolto la musica e provo, a mia volta, a creare una breve composizione musicale, mi sento viva e capace di esprimere questa mia sensazione anche a coloro che mi ascoltano.
Nonelli Ilenia